17/02/2016, ore 20:45
Roma - Real Madrid
Bella partita, per il Real Madrid. Meno per la Roma. Saremo caustici ma tanto vale dirlo subito, nessun giocatore della Roma, tranne forse Pjanic, giocherebbe nel Real, tutti i giocatori del Real giocherebbero nella Roma. Cosa significa? Significa che la differenza tecnica è importante, fin troppo importante. Spetta alle capacità tattiche dei due allenatori valorizzarle o, nel caso di Spalletti, annullarle. E qui la Roma può dire la sua, perché di Spalletti abbiamo grande stima mentre siamo dell’opinione che l’ex fuoriclasse francese Zinedine Zidane debba mangiare ancora tanti spaghetti, come direbbero proprio a Roma, prima di poter incidere come allenatore. Ed in fondo, con l’unica eccezione di Crujiff, nessun fuoriclasse è mai stato un grande allenatore. Ciò premesso, che partita sarà? A Roma si teme l’imbarcata. I recenti disastri di coppa, le recenti goleade subite, hanno marchiato la tifoseria che porta ancora i segni di queste disfatte, ed oggi teme che la propria squadra possa bissare gli infami risultati ottenuti a Manchester anni fa ed in casa contro il Bayern. Però era lo stesso identico timore, anche di più, che si aveva ad inizio stagione, quando si preparava la sfida in casa contro il Barcelona, e quando invece un gol clamoroso di Florenzi impose l’ 1-1 a Messi e soci, invero alquanto sciuponi in quell’occasione. Insomma la Roma ha detto la sua contro i catalani, potrà dire la sua anche contro i madrileni, e se poi Spalletti si dimostra quell’allenatore capace e preparato che sappiamo magari riesce anche a portare a casa un risultato utile, staremo a vedere. Al momento la compagine giallorossa è quarta in classifica ed in rimonta. Dopo un onesto 1-0 subito a Torino dalla Juve 4 vittorie consecutive, 3-1 contro il Frosinone, 0-2 a Reggio sul Sassuolo, 2-1 alla Sampdoria, 1-3 a Modena sul Carpi. Segnali evidenti di ripresa, la Roma di Garcia avrebbe pareggiato queste partite, ma sul piano del gioco c’è ancora molto da fare, la vittoria sulla Sampdoria è apparsa fortunosa, con la traversa colpita dai doriani negli ultimi minuti che ancora balla, le vittorie su 3 compagini modeste come Frosinone, Carpi e Sassuolo non così nette come vorrebbe dire il risultato. Comunque vittorie. 13 in tutto le vittorie della Roma, 8 i pareggi, davvero troppi, 4 le sconfitte, solo il Napoli ha perso di meno. 47 reti fatti, secondo attacco del campionato, ma anche 27 reti subite, decisamente qualcuna di troppo, la difesa è un reparto che la Roma non ha saputo correggere dopo la dipartita tecnica dei due campioni Benatia e Castan, il primo ceduto al Bayern il secondo colpito da un male alla testa che l’ha tenuto fuori a lungo. E chi ha visto la sciagurata e quasi fantozziana azione di Rudiger contro Mbakogu domenica scorsa trema un po’ al pensiero che oggi al posto di Mbakogu vi sarà Cristiano Ronaldo. In coppa male la Roma, e qualificazione ottenuta più per demeriti altrui che propri. Dopo l’ottimo pareggio in casa col Barcelona a cui accennavamo, disfatta a Borisov col Bate, 3-0 per i padroni di casa corretto in un 3-2 sul finale. Rocambolesco 4-4 a Leverkusen con 2 gol rimontati dai tedeschi negli ultimi 5 minuti, 3-2 in casa allo stesso Bayern, vergognoso 6-1 a Barcelona, umiliante ma determinante 0-0 in casa col Bate Borisov, col portiere giallorosso chiamato a fare miracoli nel finale e qualificazione a rischio fino all’ultimo secondo della partita contro onesti comprimari bielorussi. Sì, la Roma s’è qualificata, ma permettetemi di dire che s’è qualificata davvero male. Real Madrid trasformato dalla cura Zidane. Ultima sconfitta il 13 dicembre, da lì 7 vittorie e 2 pareggi, tra questi 6 pere all’Espanyol , 5 a Gijon e La Coruna, 4 all’Atletico Bilbao….e 10 ai poveri malcapitati del Rayo Vallecano. Cristiano Ronaldo 21 reti, Benzema 19. Terzi in classifica, 53 punti, 16 vittorie 5 pareggi 3 sconfitte, 70 reti fatte 23 subite, miglior attacco di Liga. Senza sbavature il percorso di coppa, 5 vittorie ed un pareggio, a Parigi col Psg. Tra le altre spicca un 8-0 al Malmoe. Assenti Pepe e Bale, e l’assenza del giocatore più pagato di sempre non sembra essere un male anzi, dona maggior equilibrio tattico alla squadra. Diciamoci la verità, non c’è partita, se il Real fa il Real non c’è partita. Ma ripeto non c’era partita neanche in Roma-Barcelona. Diamo un po’ di fiducia ai giallorossi, magari ci sorprendono. Sono due squadre che segnano.