Come si suol dire “dulcis in fundo”. Il clou della sedicesima giornata arriva proprio nell’ultimo posticipo, con la capolista Leicester che riceve la visita di Mourinho e soci.
Proprio nel giorno in cui la notizia è l’assenza del bomber Vardy nel taccuino dei marcatori (la vittoria per 3-0 sul terreno dello Swansea porta interamente la firma di Mahrez), il Leicester City registra una data storica: quella del primato solitario in classifica. Niente male per una squadra che vanta al massimo tre coppe di lega e che l’anno passato si è classificata quattordicesima. Ma ormai per Ranieri non si può più parlare di miracolo ma di realtà. La squadra segna (32 reti fatte, più di tutti), vince (nove vittorie, come Manchester City ed Arsenal) e, soprattutto, diverte. Quasi sempre con esito “gol” (dodici volte in quindici gare) e quasi sempre con esito “over 2,5” (undici volte): questo il curriculum maturato finora dalla compagine del tecnico romano. Vietato sognare? Chissà, anche perché bisognerà capire se le grandi storiche, a cominciare dalla due di Manchester, continueranno a zoppicare. Parlando di grandi che zoppicano il discorso va naturalmente sull’odierno avversario del Leicester, il Chelsea campione in carica ma invischiato, ormai si può dire, nella lotta salvezza. L’ultimo turno ha riservato l’ennesima delusione per lo “Special One”, con la sconfitta interna contro quella che attualmente è una avversaria nella corsa salvezza. Lo sappiamo,associare il termine salvezza a uomini come Mourinho, Hazard, Diego Costa, ecc suona veramente strano ma la realtà è questa e non va ignorata. Continua, sui tabloid inglesi, il toto allenatore per il dopo Mourinho, con il CT della nostra nazionale Antonio Conte come nome nuovo. Ma per il momento il tecnico portoghese resiste. La domanda è: fino a quando?
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