Siamo all’epilogo della stagione. Domani a Berlino, alle 20.45, si deciderà quale sia la squadra più forte d’Europa e quindi, molto probabilmente, del mondo. Opposte tra loro due dominatrici, l’indiscussa signora e padrona del campionato italiano e la vincitrice della Liga spagnola. Qualche anno fa si diceva che le spagnole fossero agevolate nel loro percorso europeo dall’inconsistenza del proprio campionato, dove da sempre si battono due sole squadre, salvo sorprese di stagione. Non è più così anzi, oggi dovremmo dire il contrario. La Juve ha vinto lo Scudetto con una facilità imbarazzante e sinceramente umiliante…per chi non lo ha vinto. Diciassette punti di vantaggio, un titolo in tasca con 4 giornate di anticipo, una stagione tra le più brutte, noiose e scontate che si siano mai viste, dove la prima della classe lo è stata…dalla prima all’ultima giornata, la seconda è stata la seconda, senza mai impensierire la prima, per tutta la stagione, e giochi che si sono fatti più interessanti solo dalla terza posizione in poi, dove la Lazio ha scalzato il favorito Napoli. 26 vittorie, 9 pareggi e 3 sconfitte in serie A per la Juventus, con 72 reti fatte e 24 subite, davvero un bottino clamoroso, una squadra che subisce una rete ogni tre che ne prende. Più difficile la Liga, più complessa la vittoria del Barcelona. Che intanto è arrivata solo alla penultima giornata, espugnando il difficilissimo campo dell’Atletico Madrid di Simeone grazie al solito Messi. Due i punti di distacco dal Real Madrid di Ancelotti, in un campionato dove ben 5 squadre hanno fatto più punti della Roma seconda in Italia. 30 vittorie, 4 pareggi, 4 sconfitte in Liga per il Barca, con qualcosa come 110 reti fatte ed appena 21 subite, una enormità, soprattutto i numeri d’attacco. Attacco del Barcelona che, del resto, come tutti sappiamo, è semplicemente il reparto più forte, più tecnico e più fantasioso che vi sia al mondo, con Messi e Neymar nel ruolo degli imprendibili folletti e Suarez, formidabile cecchino d’altri tempi, quasi ridotto ad uomo assist dei suoi due straordinari compagni. Percorso impegnativo per ambo le squadre giunte, troviamo sorprendenti e sinceramene ridicole le prese di posizione di quanti affermano che la Juve sarebbe stata favorita dal calendario. Se qualcuno reputa il Real Madrid un favore del calendario lo dica, che a noi viene da ridere. Juventus giunta seconda con qualche difficoltà di troppo nel girone iniziale. Parte battendo il Malmoe, poi due sconfitte contro Atletico ed Olympiakos che, soprattutto la seconda, creano non poche preoccupazioni, anche e non solo di classifica. Un ritorno vincente sui greci ed una nuova affermazione sugli svedesi riequilibrano le cose e danno punti importanti, con cui poter gestire al meglio un pari contro i vice campioni d’Europa dell’Atletico Madrid. Molto bene gli ottavi contro il Dortmund, addirittura un 3-0 ai danni dei tedeschi, di giustezza contro il Monaco (1-0 lo score finale della doppia sfida), quindi il capolavoro tattico contro il Real, autentico trionfo di Allegri su Ancelotti, vittoria di misura in casa e pareggio a Madrid dopo esser passati in svantaggio, con due reti dell’ex Morata nel doppio confronto. Di grande autorità il percorso del Barcelona. 5 vittorie ed una sconfitta nel girone di qualificazione, sconfitta a Parigi contro il Psg. Da lì doppia vittoria sul Manchester City, doppia vittoria con rivincita anche sul Psg nei quarti, e clamorosa vittoria (3-0) anche sul Bayern (privo però di Robben e Ribery) in semifinale, per controllare poi il ritorno perso 3-2. Due i precedenti tra gli allenatori, entrambi vinti da Allegri sulla panchina del Milan, 3-2 all’Olimpico contro la Roma di Luis Enrique e 2-1 a Milano. E’ l’ottava finale di Coppa Campioni – Champion League per ambo le squadre. Ed ambo le squadre hanno vinto sia campionato che coppa nazionale, chi vince questa partita realizzerà il triplete.
06/06/2015, ore 20:45
Juventus - Barcellona
Una sola premessa. Vi ricordate di Celtic – Barcelona di qualche anno fa? 23 tiri il Barcelona, 5 il Celtic. 14 tiri in porta il Barcelona, 5 il Celtic. 955 passaggi riusciti il Barcelona, 166 il Celtic. 89% di possesso palla il Barcelona, 11% il Celtic. 2-1 per il Celtic. Per dire che non esistono partite scontate in Champion League, tantomeno finali scontate. E vi ricordate della finale di coppa campioni tra Barcelona e Milan di qualche lustro fa? quello che Van Gaal era così sicuro della sua superiorità che quasi quasi pretendeva che gli assegnassero la vittoria d’ufficio? 4-0 per il Milan finì quella partita, con il genio Savicevic che realizzava pallonetti da metà campo e Barcelona ridicolizzato. Non vi fate incantare da chi vi dice che è una finale a senso unico, che il Barcelona è troppo superiore. Nessuno è troppo superiore ad una delle Juventus più quadrate di ogni epoca, una squadra difficilissima da affrontare e quasi impossibile da battere – in campionato ha perso solo gli incontri giocati con sufficienza, tipo quello di Parma – squadra che mai nessuno ha messo sotto, neanche il Real di Ronaldo, Bale e Benzema. Certo, anche in accordo con i principali bookmakers, anche per noi nel complesso il Barca è la favorita. Come detto in anteprima, ha l’attacco più forte del mondo, sic et simpliciter l’attacco più forte del mondo. Dietro, un centrocampo di fuoriclasse, i veri protagonisti della vittoria della Spagna ai mondiali sudafricani. L’assetto tattico del Barcelona però, permettetecelo, non ci convince a pieno. Capiamo che chi vince ha sempre ragione e che Luis Enrique passerà per un genio se dovesse realizzare il triplete, ma la realtà è che a Roma ricordano L.Enrique come una sciagura, un gioco fatto di passaggetti infiniti e senza senso ed una fase difensiva così grossolana che gli avversari segnavano in contropiede partendo dalla loro area di rigore, robe che Zeman sembrò un accorto difensivista l’anno seguente, quando venne chiamato a sostituire proprio il dimissionato mister spagnolo. Né ci sembra abbia fatto meglio col Celta Vigo, anzi. E’ chiaro poi che se vieni chiamato, in quanto ex bandiera dei catalani non certo per meriti acquisiti sulle due panchine precedenti, a dirigere il gioco già perfetto del Barcelona, avendo a disposizione i migliori palleggiatori al mondo (Xavi, Iniesta, Rakitic) ed una terna d’attacco capace di segnare quando vuole a chi vuole come vuole, le cose siano mooooolto più facili che allenare a Roma o a Vigo, ma rimane il fatto che qualche dubbio tattico sul Barcelona rimane. Di questa impostazione tattica non del tutto convincente dovrà saper approfittare Allegri. Diciamolo, la sfida sulle panchine la vince la Juve a prescindere da come andrà la finale, Allegri è più preparato e competente di Luis Enrique, oltre ad avere maggiore esperienza, ed abbiamo pochi dubbi che a panchine invertite la partita sarebbe quasi senza storia, ricordatevi sempre di Celtic-Barcelona prima di togliere il quasi. Allegri, dicevamo, dovrà essere più bravo e lo è più bravo, e con questo sopperire alle mancanze della propria squadra che, ahinoi, non è migliore del Barcellona, anzi. L’infortunio di Chiellini aggiunge difficoltà alla eccellente difesa bianconera, anche se Evrà Bonucci e Barzagli sono comunque una garanzia di qualità. Con una battuta potremmo dire che speriamo che l’assenza di Chiellini tolga mordente a Suarez, in realtà dobbiamo dire che il maggiormente muscolare reparto difensivo bianconero dovrà inaridire per bene le fonti di rifornimento ai tre davanti, bloccando i centrocampisti del Barca costringendoli a palleggiare tra di loro, mentre la difesa non dovrà farsi sorprendere ed infilare dalla velocità del trio d’attacco, in particolare dei guizzanti Messi e Neymar. Detta così, è facile. Sul campo sarà un’altra musica, lo sappiamo bene. Le quote che danno vincenti la Juve sono esageratamente alte, a nostro avviso, così come il pareggio ci sembra molto ben pagato. Insomma, Barcelona strafavorito secondo tutti. A noi di Cassandra Pronostici le banalità non piacciono, e nessuno di voi ha bisogno di leggere quel che tutti sanno, che il Barca è favorito per cui puntate sul Barca, per cui vi diciamo che una puntatina sul pareggio entro i 90 minuti la faremmo, magari andandoci a coprire. In alternativa il GOL. Tevez e soci hanno le qualità per infilare i blaugrana, scommettete che lo faranno?