Il calcio scozzese è fatto di gente che corre. I rapporti di forza economici col calcio inglese hanno ridotto i valori tecnici della Premiership scozzese quasi allo zero, ogni giovane talento che sappia controllare decentemente una palla finendo per andare in Inghilterra sin dalle giovanili. Del resto, con l’unica eccezione del Celtic, i bilanci di una qualsiasi squadra di Championship – la serie B inglese – sono ben più capienti di quelli di una qualsiasi squadra di Premiership scozzese. Vi basti pensare che in Championship militano squadre come il Birmingham, espressione calcistica della seconda città del Regno Unito, oltre 1 milione di abitanti che diventano 2.5 milioni se consideriamo l’area metropolitana. In Premiership invece ci sono squadre come il Ross County espressione di paesini di 5.500 abitanti, alcuni palazzi di Roma (Corviale) ne hanno di più. Non possono esserci confronti, ne converrete. Perché allora continuiamo a parlare di calcio scozzese? Semplice: perché in nessun campionato si corre, si lotta, si suda come nel calcio scozzese. Volete vedere cosa era il calcio inglese 40 anni fa, prima che i miliardi delle televisioni lo snaturassero portandovi allenatori e concezioni calcistiche che nulla hanno a che spartire con la tradizione inglese? Bene, dovete vedere il calcio scozzese. Gli scozzesi inorridiranno per quanto sto per dire, ma il loro è un calcio “all’inglese” in purezza, l’ultimo rimasto. Significa un calcio fatto di palla lunga e pedalare, cross al centro e colpo di testa, tiro dalla distanza da qualsiasi posizione senza nessuna paura di sbagliare, corsa, tackle micidiali fatti e subiti senza alcun cenno di protesta e men che meno di simulazione anzi, rimanere per terra dopo un contrasto è un disonore, roba da femminucce, hai diritto di rimanere per terra solo se ti portano via in barella con qualche osso rotto altrimenti sei una pippamolla, un senza palle, e giocare con te non è un piacere anzi, è una vergogna per la nostra squadra. Ecco i motivi per cui continuiamo a vedere il calcio scozzese, ed ecco perché ci puntiamo sopra i nostri soldi, perché ci piace indovinare chi sarà quello che oggi avrà più grinta, più corsa, più coraggio, ci piace indovinare chi oggi sul campo sarà più uomo. Viva il calcio scozzese. Scusate la digressione.
24-02-2015 ore 20.45
DUNDEE UNITED – INVERNESS
Davvero una brutta sconfitta quella dell’altro giorno subita dal Dundee. Credevamo che la sconfitta di Kilmarnock fosse solo un episodio sfortunato al termine di una gara tiratissima, con il Dundee due volte in vantaggio e due volte rimontata, e quindi sorpresa al 93° per un 3-2 dal sapore della beffa. Aspettavamo un pronto riscatto invece è giunta questa orribile sconfitta in casa per mano del St. Johnstone che ci lascia davvero perplessi, un secco 0-2 senza possibilità di replica. Gli errori della difesa – ben 35 le reti subite – cominciano a pesare troppo ed i meriti del secondo attacco del campionato – 48 reti – non riescono più a supplire. Ciononostante, prima di dar per finito il Dundee ce ne vuole, che i nero arancio rimangono quelli capaci di 9 vittorie 1 pareggio e solo 2 sconfitte in casa, con 25 reti fatte in 12 gare e solo 12 reti subite al Tannadice Park. Purtroppo, in un momento di appannamento, arriva l’Inverness terzo in classifica. Ospiti fermati da due pareggi in casa nelle ultime due partite, il primo orribile contro il tenero Ross County il secondo rocambolesco, un 3-3 con gli highlanders sempre in vantaggio e sempre rimontati. Fuori casa non perdono dal 20 dicembre, poi 4 vittorie consecutive pur contro squadre modeste, 19 reti fatte e 12 subite. Le indubbie capacità offensive di ospiti e padroni di casa ci fanno sperare in un match bello, combattutto, e con tanti gol.