Interessante match di champion league questa sera a Lisbona, tra due scuole calcistiche estremamente differenti, il futbol bailado portoghese diretta emanazione della scuola brasiliana ma rivisitato in chiave europea con quella grinta tipica dei mediani e dei difensori portoghesi, grinta spesso assente nei pari ruolo carioca, ed il calcio veloce ed a tutto campo della scuola russa. Padroni di casa bene in Portogallo, ma senza brillare. Al momento la squadra è seconda dietro lo Sporting, il che è una notizia, considerando che raramente al vertice manca una tra Benfica e Porto. Seconda dicevamo, 52 punti dopo 22 giornate (su 36 da disputare), 3 meno della capolista, 17 vittorie, 1 pareggio, 4 sconfitte, decisamente qualcuna di troppo in particolare l’ultima, di sabato sera, quando la squadra ha ceduto 1-2 al Porto sul proprio campo. Corredano il tutto 60 reti attive, ampiamente il miglior reparto offensivo del campionato, il Porto ne ha 43, lo Sporting 47, e 16 gol al passivo, due più della capolista. Nel complesso, per l’ambito portoghese, una grande squadra, con qualche problema di determinazione nei grandi incontri. Girone di qualificazione non dei più difficili. Chiuso comodamente al secondo posto dietro il più forte Atletico di Madrid e davanti al mediocre Galatasay di quest’anno ed all’Astana. Con tanto di soddisfazione collettiva per essere riusciti ad espugnare il campo dell’Atletico, salvo poi restituire il favore sul proprio campo all’Atletico con il medesimo risultato. In porta la vecchia gloria Julio Cesar, di sicuro affidamente ma oggettivamente un po’ in avanti con l’età, in difesa Andrè Almeida ed il modesto Eliseu, non esattamente rimpianto a Roma sponda Lazio. Il gioco è nelle mani del greco Samaris, a destra c’è Afonso Fernandez detto Pizzi, a sinistra Nico Gaitan il talento inseguito da mezza Europa. Mitroglu e forse Jonas in attacco. Zenith San Pietroburgo mestamente sesto in Russia a dispetto dei grandi investimenti fatti. 30 punti dopo 18 giornate (su 30), un modesto bottino di 8 vittorie, 6 pareggi, 4 sconfitte, 34 reti attive e 23 passive. Modesto fino all’inspiegabile anche lo stato di forma, due sconfitte nelle ultime 5 giornate, 2-0 contro la Lokomotiv e ben 4-1 contro il Terek di Groznj in Cecenia. Girone di qualificazione facile e chiuso al primo posto con 5 vittorie ed una sconfitta all’ultima giornata contro il Gent. In precedenza regolate, oltre allo stesso Gent, anche Valencia e Lione. Lo Zenith è una squadra miliardaria che ha fatto parlare di sè per gli investimenti fatti negli ultimi anni, tra cui quello di Hulk pagato ben 55 milioni. Squadra ricca di stelle, oltre allo stesso Hulk c’è quel Witsel, nazionale belga da sempre al centro dei sogni di calciomercato delle nostre squadre, c’è l’attaccante Artem Dzjuba che almeno in nazionale fa sfracelli, dietro c’è il fortissimo nazionale argentino Ezequiel Garay e sulla fascia v’è anche il nostro Mimmo Criscito, colpevolmente mandato a giocare fuori d’Italia troppo presto, anche se il giocatore simbolo è probabilmente il nazionale portoghese Danny. Allenatore Andrè Villa Boas. Ora, a dispetto degli investimenti, a dispetto dei nomi in campo, a dispetto del prestigio dell’allenatore, lo Zenith non ha affatto ingranato la marcia giusta, come dice la sua modesta posizione di campionato. Aggiungasi che il campionato russo è fermo da 2 mesi, ergo i giocatori saranno indubbiamente imballati. Infine l’ambiente, l’Estadio da Luz è uno dei maggiori catini al mondo e sarà pieno di calorosissimi tifosi portoghesi. Pronostico lusitano pertanto, con qualche prudenza, allo Zenith non mancano gli uomini per rovesciare l’incontro a proprio favore in qualsiasi momento.
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